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Mondioring

di Valeria Rossi

 

 

Iniziamo dicendo che il Mondioring nasce come derivazione dalle altre discipline cosiddette “di ring”  (francese, belga e olandese), mescolate tra loro e in parte anche con l’IPO, decisamente “ammorbidite” in alcuni punti (per esempio, nel Mondioring il cane non viene mai toccato con il bastone) ma soprattutto… spettacolarizzate al massimo!
Partiamo dal fondo, e  vediamo come funziona una gara: tanto per cominciare, di solito si stabilisce un “tema” (il mercato, il circo, la fattoria…con tanto di mucca, vedi foto sopra!) intorno al quale si costruirà tutta la “sceneggiatura” che crea lo spettacolo.
Sono previste quattro categorie (classi):

Debuttanti: sono ammessi soggetti di tutte le razze, anche se sprovvisti di pedigree, purché abbiano compiuto i 12 mesi di età (punteggio max. 100);
Categoria 1: sono ammessi tutti i soggetti con pedigree e 12 mesi di età (punt. max. 200);
Categoria 2: tutti i soggetti che abbiano ottenuto almeno 2 volte 160 punti in Cat. 1 (punt. max. 300);

Categoria 3: tutti i soggetti che abbiano ottenuto almeno 2 volte 240 punti in Cat. 2 (punt. max. 400):

Le prove sono divise in tre sezioni: obbedienza, salti e attacchi.

L’obbedienza – molto simile a quella del ring francese – comprende i seguenti esercizi:
1) condotta senza guinzaglio, con tre cambiamenti di direzione ad angolo retto od acuto,un dietrofront e due arresti (agli arresti, le posizioni sono libere);

2) assenza del conduttore: il viene posizionato nel luogo indicato dal giudice, in posizione a terra per le categorie 1 e 2. In categoria 3 la posizione sarà sorteggiata (seduto od a terra).  L’assenza del conduttore sarà di un minuto, durante il quale il cane non deve muoversi; durante questo periodo verrò messa in atto una distrazione (non aggressione o provocazione) che il cane dovrà ignorare;
3) invio in avanti: cane e conduttore sono posizionati dietro la linea di partenza: al segnale del giudice, il conduttore comanderà “in avanti”, il cane dovrà andare diritto davanti al lui ed attraversare la linea di arrivo, dopodiché viene richiamato al piede;
4) posizioni a distanza: il conduttore si posiziona con il suo cane seduto sul punto di partenza, comanda la posizione iniziale al segnale del giudice e si allontana (di 5, 10 o 15 metri secondo la categoria 1 – 2 – 3) e dà un comando di fissazione, dopodiché ordina al cane (da lontano)  di assumere diverse  posizioni  (seduto, in piedi, a terra) su indicazione del giudice.  In categoria 1 le tre posizioni saranno eseguite una volta ciascuna. In categoria 2 e 3 le tre posizioni saranno eseguite due volte ciascuna;
5) rifiuto dell’esca: il cane non deve minimamente considerare le esche lanciategli davanti al naso da persona sconosciuta.  In categoria 1 viene lanciata una sola esca, in categoria 2 e 3  ne vengono lanciate due, durante gli esercizi di obbedienza. Inoltre in categoria 2 e 3 sono presenti anche esche sul suolo;
6) ricerca dell’oggetto (discriminazione): l’oggetto utilizzato è, in effetti, un legnetto di circa 15 cm di lunghezza e 2 x 2 cm di sezione. Il conduttore sceglie un legnetto tra una seria di altri identici, tutti numerati.  Il conduttore prende in mano il legnetto scelto da lui all’inizio della prova e lo mette in tasca; al momento della ricerca lo deposita a terra, lontano dal cane, entro un quadrato prestabilito, dopodichè i commissari collocano altri legnetti identici all’interno dello stesso quadrato (3 o 4 nuovi oggetti a seconda della categoria 2 o 3: questo esercizio non c’è in categoria 1).
Al segnale del giudice, il conduttore inviail suo cane con il  comando “ cerca e porta” e il cane deve identificare col fiuto l’unico legnetto che è stato toccato dal suo conduttore, raccoglierlo e riportarlo.
6) riporto in piano: qui cominciano le cose divertenti, perché l’oggetto (sorteggiato prima dell’inizio delle prove) può essere qualsiasi cosa: dal salamotto al classico manubrio da riporto, dalla bottiglia di plastica alla scarpa!). Sono vietati soltanto gli oggetti metallici e di vetro, e il peso massimo dev’essere di un chilogrammo.

Gli esercizi di salto sono tre:

a) salto in alto (di tre diverse misure, 1m. / 1,10m. / 1,20m. a seconda della categoria); prevede andata e ritorno.
b) arrampicata della palizzata (verticale, non inclinata) dell’altezza massima di 2,30 m. (solo andata)
c) salto in lungo (di 3,00 / 3,50 / 4,00 m. a seconda della categoria: solo andata).

Infine, ecco la parte più spettacolare: gli attacchi, nei quali la fantasia degli organizzatori e dei giudici veramente si sbizzarrisce, specialmente per quanto riguarda i cosiddetti “artifici” con i quali il figurante (che veste sempre un costume intero) deve tentare di disturbare il cane, sia durante il morso che nella fase di guardia all’oggetto. Si vede veramente DI TUTTO, dai palloncini colorati alle tende da bar!
Gli esercizi previsti sono diversi e non sto a descriverli tutti: sappiate solo che sono previsti salti  di ostacoli prima di raggiungere il figurante, che questi  può utilizzare qualsiasi tipo di artificio, minacciare il cane, andare verso di lui, insomma fare tutto il possibile per intimidirlo (ma non può mai colpirlo, neppure nell’attacco frontale con il bastone) e che sono divisi sostanzialmente in due tipi: attacchi frontali e fughe, oltre alla “normale” difesa del conduttore.

E’ previsto anche un esercizio che può tornare utilissimo nella vita di tutti i giorni, e cioè il blocco di un attacco a pochissima distanza dal figurante: sul comando del conduttore il cane deve desistere immediatamente dall’azione e tornare da lui.
Ultimo esercizio, la guardia all’oggetto: il cane si trova all’interno di un’area delimitata da due cerchi concentrici, di 2 e 5 metri, nei quali il figurante deve introdursi cercando di “fregare” al cane l’oggetto che è stato incaricato di difendere. In questo esercizio si utilizzano due figuranti, che hanno a disposizione tre tentativi. Il cane deve sorvegliare l’oggetto e può attaccare il figurante che cerca di prenderlo, ma non può lasciarsi trascinare a più di due metri dall’oggetto, neppure nella foga della lotta.

Per conoscere in modo più approfondito e specifico i vari esercizi, vi rimando al regolamento di Mondioring, che potete scaricare CLICCANDO QUI
Per ora spero di essere riuscita a far capire che si tratta di una disciplina molto complessa, difficile, che è, sì, teoricamente aperta a tutte le razze (e anche non-razze, solo in categoria “debuttanti”), ma che richiede un’elevata passione per il morso e una grande combattività: tant’è che a farla da padrone, guarda caso, sono i malinois.
Trattandosi di uno sport davvero divertentissimo per gli spettatori, mi sarei aspettata che prendesse piede rapidamente e che arrivasse ad una grande diffusione fin dal debutto dei primi italiani (Danilo Travers e Roberto Donnini) che vi si cimentarono per la prima volta nel  lontano 1990.
Purtroppo alle promesse iniziali non sono seguiti i fatti, specie perché è mancata una politica di vera spinta verso questa disciplina: come al solito, si sono evidentemente intrecciati certi interessi e il timore che il Mondioring potesse soppiantare altri sport ne ha decisamente rallentato l’ascesa.
Nonostante questo, oggi abbiamo diversi validi rappresentanti a livello mondiale, alcuni ottimi figuranti ufficiali (i primi furono Luca Carli e Christian Mattiuzzi)… e un po’ alla volta, pur dovendo “sgomitare” un po’, il Mondioring sta trovando la sua strada e la sua collocazione anche in Italia: ma avrebbe meritato sicuramente di più. E soprattutto, più in fretta.
Ma non è mai troppo tardi…

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